Terroir 1996 banner
IVES 9 IVES Conference Series 9 Zoning like base instrument for the agronomist’s work in vineyard

Zoning like base instrument for the agronomist’s work in vineyard

Abstract

Ad una prima analisi l’interesse dimostrato dal settore produttivo nei confronti della zonazione vitivinicola è da ricondursi al fatto che dopo i primi approcci puramente accademici, la zonazione è diventata un fondamentale strumento operativo. Questo è avvenuto allorquando, in tali progetti è entrato a far parte del gruppo di lavoro, assumendo altresì un ruolo strategico, anche il fruitore del lavoro stesso e cioè il tecnico, colui che trasferisce in campo le informazioni prodotte e le applica nell’attività giornaliera.
Ecco quindi che il gruppo di lavoro già articolato e complesso per sua natura si è arricchito di una nuova figura che ha portato due grandi benefici.
Il primo luogo è stata introdotta nella filosofia del progetto una logica puramente operativa ed applicativa delle informazioni prodotte dal progetto cercando di tradurre la grande massa di informazioni prodotte in elementi utili e pratici, prontamente travasabili alla realtà produttiva. Secondariamente vi è stato un avvicinamento fra due mondi distanti. L’uno, il viticoltore per sua natura scettico nei confronti della ricerca viticola e delle innovazioni, l’altro, la ricerca scientifica che spesso rischia di perdere il legame con la base produttiva e le sue esigenze.
Agli inizi degli anni Novanta, l’Unità Operativa di Pedoclimatologia dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (Tn) ha proposto, un modello innovativo che ha previsto in primis il coinvolgimento diretto e fattivo del destinatario della zonazione, rendendolo partecipe non solo in qualità di co-finanziatore dell’opera, ma investendolo di responsabilità tecnica e strategica prima, durante e dopo la realizzazione del progetto. I
Esempio di questa filosofia di lavoro è la zonazione delle Valli di Cembra e dell’Adige la cui pubblicazione successiva (Falcetti et al.1998) ha dato un chiaro segno di quelle che sono le potenzialità di un siffatto progetto; ha dimostrato come la conoscenza del territorio di produzione diventi uno strumento decisionale indispensabile per chi si trova nella necessità di gestire la vigna in modo razionale e finalizzato ad un preciso obiettivo enologico.
Dopo questo primo progetto che ha indicato una nuova strada metodologica da percorrere, numerosi sono stati in Italia i lavori improntati secondo tale modus operandi con il chiaro intento di fornire delle semplici indicazioni tecniche ai viticoltori ed ai tecnici operanti in una data area viticola (Fiorini et Failla, 1998; Colugnati et al, 1998, De Biasi et al, 1999).
Testimonianza della positività dei risultati ottenuti e della crescita di consapevolezza del settore verso tali progetti è il fatto che, se inizialmente furono gli Istituti di Ricerca a promuovere le zonazioni, ora sono le aziende che le commissionano.
Scopo del presente contributo è non aggiungere nulla di nuovo sulle metodiche scientifiche che stanno alla base della zonazione, ma presentare la testimonianza concreta di chi si trova ad affrontare in vigna una serie di scelte importanti e che dalla zonazione riceve supporto tecnico importante al processo decisionale operativo di campo.
Si proporranno alcuni casi di processo decisionale di campo supportato dai dati della zonazione adeguatamente trattati, gestiti e proposti attraverso lo strumento informatico specifico, noto come Sistema Informativo Territoriale o G.I.S. (Geographic Information System).

Related articles…

Vine responses to two irrigation systems in the region of Vinhos Verdes

In this work we try to know the influence of two irrigation systems (Drip and Micro – jet ) with the same levels of water applied in an experimental vineyard in the region of Felgueiras.

Genetic study of wild grapevines in La Rioja region

Since the mid-1980s, several surveys have been carried out in La Rioja to search for populations of the sylvestris grapevine subspecies (Vitis vinifera L. subsp. sylvestris Gmelin). The banks of the Ebro River and its tributaries (Alhama, Cidacos, Leza, Iregua, Najerilla, Oja and Tirón rivers), as well as the surrounding vegetation of their valleys have been covered. So far, all the populations found are alluvial, forming part of the riparian vegetation of the Najerilla (the first reported population in La Rioja [1]), Iregua, and the vicinity of Oja valleys.

Simplifying the measurement of different forms of cu in wines and strategies for efficient removal

Copper (Cu) is known to substantially impact wine stability through oxidative, reductive or colloidal phenomena. Recent work has shown that Cu exists predominantly in a sulfide-bound form, which may act as a potential source of sulfidic off-odours in wine and hence contribute to reductive flavours

Comparison of the free radical-scavenging activity in infected oidium and sound dolcetto grape cultivar grown in a terroir of Central Italy

The importance of polyphenols, which are present in many vegetables and grapes too, is well-know and documented. Specific research works about the red grape

Mapping climate and bioclimatic indices at high-resolution in vineyard regions

Many of the world’s vineyard regions are located in regions of complex terrain, with the result there is significant local climate variation.