Vino e paesaggio: materiali per il governo del territorio vitivinicolo. Il piano regolatore delle città del vino
Abstract
[English version below]
S’intende per Piano Regolatore delle Città del Vino la metodologia per redigere la parte strutturale dello strumento comunale di governo del territorio. Parliamo, infatti, del principale strumento comunale di governo del territorio, così come è venuto maturando nella riflessione delle Città del Vino, strumento che si misura con la sfida di governare tutto il territorio in modo coerente e sostenibile, a partire dal riconoscimento del valore del “sistema vigneto” e della sua intrinseca fragilità.
In questo senso il PRCV rappresenta, fin dall’inizio (1996, sottoposto successivamente nel 1998 nel corso del 2° Simposio Internazionale sulla zonazione “Vino e territorio”, organizzato dall’Associazione nazionale Città del Vino, nel canovaccio dei temi più specificatamente agronomici), una piccola “rivoluzione copernicana”: il piano non si pone più solo l’obiettivo di trovare un posto alle esigenze urbane, ma soprattutto quello di capire quali esigenze possano essere soddisfatte dal territorio ed a quali condizioni. In altra parole, la “campagna”, in particolare i territori vitivinicoli, diventa centrali per la qualità dello sviluppo economico e per la qualità della vita, i produttori diventano i protagonisti della condivisione di nuove regole di gestione dei territori e ne assumono insieme agli amministratori pubblici la responsabilità.
Nel 2009 è stato completato un aggiornamento della metodologia che riguarda il paesaggio, inteso come un bene fondamentale della collettività, non semplicemente strumentale, ma per questo da studiare, conoscere, promuovere, valorizzare e tutelare laddove occorra. Il lavoro svolto, partendo da una ricognizione attenta delle normative regionali in vigore sulla materia, passando per un esame della situazione e caratteristiche dei Siti legati alla vitivinicoltura Patrimonio dell’Umanità, in cui non figura nessun territorio italiano, arricchisce il metodo con alcune nuove buone pratiche da tenere in considerazione per la pianificazione delle aree rurali.
Se Io studio dell’evolversi del paesaggio agrario mostra quanto la separazione tra utile e bello sia un’astrazione concettuale recentissima, nell’agire della tradizione è impossibile separare ciò che è stato fatto per l’utilità da quanto per la bellezza, tanto le due cose erano indistinguibili, quasi che la tradizione non riuscisse a concepire qualcosa di utile che non fosse anche, e per ciò stesso, bella. E viceversa, trovando nella bellezza un’utilità e nell’utilità una qualità anche estetica.
With the PRCV (Piano Regolatore delle Città del Vino = “Urban Planning of the Wine Cities”) we mean the structural part of the main Municipal tool for the governance of the Italian territories, as it has been framing and developping by the Italian Association of Wine Cities. In this framework, its main challenge is to face the governance of all territories, in a coherent and sustainable way, starting from the recognition of the value of the “vineyard system” and its inner fragi I ity.
In this regard, the PRCV has been representing since the beginning (in 1996 the first draft was released and then presented in 1998 during the “International Symposium of Wine and Territory”) a little “Copernican Revolution”. The Planning doesn’t intend to find a piace for all the urban needs, but it tries to understand which needs could be satisfied from the territory, and how. In other words, the “countryside”, above all the vineyard landscape, is relevant for the quality of the economie development and for the quality of life. The farmers begin to share the new landscape governance rules and responsibilities with the locai public administrations.
In 2009 the revision of this method has been completed, and here the landscape is intended as an essential good for people, not only as a capita! good. For this reason, it has to be studied, known, promoted, improved and preserved where needed.
The work starts from a reconnaissance of the rules of the different Italian Regions, then passes through a careful examination of the situation and the characteristics of the Heritage Sites of UNESCO, in which no Italian wine landscape is present, and in this way it enlarges the method with some good suggestions.
If the agricultural landscape study shows how the discerption between useful and beautiful is a very recent abstraction, in tradition on the contrary, it is impossible to detach what was done for utility from what was done for beauty. It seems that tradition couldn’t even ideate something useful that wasn’t also beautiful. And vice versa, also finding utility in beauty.
DOI:
Issue: Terroir 2010
Type: Article
Authors
Presidente “Associazione Nazionale Città del Vino”
Villa Chigi, via Berardenga 29 — 53019 Castelnuovo Berardenga, Italia
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Keywords
Piano, regolatore, strutturale, comunale, territorio
Planning, urban, structural, Municipal