Tutela legale delle denominazioni di origine nel mondo (con aspetti applicativi)
Abstract
Uno degli aspetti più importanti nel commercio internazionale dei vini a denominazione è quello del riconoscimento dei diritti di esclusiva garantiti sui e dal territorio geografico d’origine. Al fine di cautelarsi nei confronti della sempre più agguerrita concorrenza mondiale, è opportuno adottare adeguate protezioni ufficiali e legali delle denominazioni che possono derivare sia dalla “naturalità” del prodotto stesso che dalla “originalità” più particolare. Per proteggere è importante, quindi, conoscere la diversa valenza commerciale e giuridica che ciascun Paese attribuisce ai termini “marchio” e “denominazione”.
L’Accordo TRIPS – Ginevra, 15 dicembre 1993 – si fonda essenzialmente sulla constatazione della insufficiente omogeneità e garanzia offerta dalle discipline legali, giuridiche e commerciali nei diversi Paesi per i marchi non industriali e tale disomogeneità comporta una grave distorsione del mercato internazionale con evidenti effetti, non solo nella produzione ma anche sulla lealtà concorrenziale e sulla tutela del consumatore finale.
La legge italiana pone sullo stesso piano dei marchi, costituiti da indicazioni proprie del prodotto, le indicazioni sulla sua origine o provenienza geografica: cioè, quando il nome geografico identifica per il consumatore una qualità tradizionale o una caratteristica del prodotto, esso è tutelabile solo come denominazione d’origine.
I marchi collettivi, come è nota, sono segni distintivi usati da soggetti diversi, anche nello stesso momento, per contraddistinguere prodotti uguali o affini e sono destinati a garantire l’origine, la natura e le caratteristiche tipologiche di determinati prodotti o servizi. Il marchio collettivo non si limita quindi solo ad una funzione di notificazione. Quello che è determinante non è la semplice provenienza del prodotto, ma è anche la correttezza professionale degli imprenditori che fornisce affidamento al consumatore sulla qualità o sull’origine del prodotto. Quando coesistono questi segni distintivi legati ad un prodotto, è fondamentale predisporre un regolamento o disciplinare d’uso della denominazione di origine del prodotto, in cui si devono ricomprendere anche attività di controllo e sanzioni contro un utilizzo della denominazione contrario alle sue finalità, compreso quelli attuati dai produttori stessi.
La denominazione d’origine è, di solito, costituita da un nome geografico di località, città o regione, per uno specifico prodotto di una determinata zona, avente caratteristiche merceologiche o qualitative che derivano dall’opera dell’uomo o da fattori naturali, tipici dell’ambiente e dei fattori antropici di produzione.
Con l’indicazione di provenienza, invece, si indica un segno distintivo relativo ad un prodotto ottenuto con metodi di produzione o di tecnica costanti, che non abbia caratteristiche essenzialmente collegate ad una certa zona geografica, quindi viene utilizzato per indicare essenzialmente il luogo di produzione.
Giustamente, una recente pubblicazione dell’Assocamerestero fa notare che non sempre l’indicazione di provenienza può essere intesa e registrata come denominazione d’origine, qualora questa crei “una situazione di ingiustificato privilegio” o comunque sia tale da recare pregiudizio allo sviluppo di altre analoghe iniziative nella stessa regione.
Proprio per i motivi sopra esposti e per le ancora troppo ampie disquisizioni formali e giuridiche generali e particolari sugli accordi bilaterali fra gli Stati (che hanno una legislazione in materia assai differente) diventa fondamentale definire e catalogare internazionalmente un nuovo disposto giuridico che codifichi la denominazione da proteggere tale da non essere classificata come un marchio di impresa, o un marchio industriale, o un marchio solo collettivo, o una indicazione solo di provenienza poiché rappresentano solo “parziali” definizioni di supposta tutela dell’origine geografica del prodotto, del vino nel nostro caso.
DOI:
Issue: Terroir 1998
Type: Article
Authors
Direttore Consorzio per la Tutela del Franciacorta, Erbusco (Brescia) – ltalia