Italy’s sweet revolution: how club grapes are transforming the table grape market
Abstract
Italy is the leader table grape producer country in europe and the eighth worldwide (OIV, 2021). The italian production area is sized at approximately 47,248 hectares with a production of 9.66 million quintals of grapes. Apulia and Sicily are the main producing Italian regions which collectively account for over the 90% of the Italian production area (Istat, 2022). Italian table grapes have a well-established tradition of cultivation with seeded varieties such as vittoria, palieri, italia, and red globe, which remain widely disseminated throughout italy. A large share, approximately 45%, of domestically produced italian table grapes are exported to european markets, primarily Germany, France, Poland, and Spain. The remaining share supplies the domestic market, satisfying approximately 98% of its demand. The remaining domestic demand is supplied through imports. However, the italian table grape production is shifting toward seedless varieties which are gradually replacing seeded ones. This trend is driven by the rising demand for seedless grapes in both domestic and european market and while cultivation of seedless varieties is demonstrably increasing, italian production volumes currently fall short of satiating this rapidly growing demand. Consequently, seedless grape varieties are sold at higher prices in the market compared to seeded ones. For instance, national average prices at farm-gate collected from 2016 to 2023 shows that seedless grapes are sold consistently at higher prices compared with seeded varieties. The price difference ranges from €0.15 to €0.28 per kilogram, with black magic that is sold at even a higher price due to its early market availability during the harvesting season. The increasing consumer and distribution chains interest in seedless grapes is leading producers’ investments in such varieties, expanding cultivated areas and diversifying the varieties planted. Thus, to explore how the rising demand for seedless varieties is modifying the italian table grape supply chain, we conducted semi- structured interviews with key stakeholders such as, producers and representatives of farmers associations, researchers, extension agents, and policymakers. The interviews explored topics such as: i) the impact of consumer preference for seedless grapes on planting decisions; ii) economic aspects and challenges associated with transitioning to seedless varieties; iii) the influence of intellectual property rights on seedless grape production and its impact on farmers’ profits. This approach allowed us to gather in-depth qualitative data from diverse perspectives within the italian table grape supply chain. Interviews pointed out as the economic lifespan of vineyards is decreasing, accelerating the replacement of seeded varieties with more profitable seedless ones. Furthermore, the rise of seedless grape varieties has fostered the introduction of cultivars protected by intellectual property rights (ipr) under the club system. These varieties necessitate licensing agreements between growers and breeders. Under these agreements, farmers cultivating such seedless grapes incur royalties and annual fees, along with adherence to specific production standards that erode farmers’ profits. This market evolution also fosters the creation of “variety clubs” where breeders, nursery operators, producers, and traders collaborate to cultivate and market exclusive ipr-protected varieties. In conclusion, the italian table grape supply chain is undergoing a significant transformation led by the shift towards early-ripening and seedless cultivars. Public research may support farmers by developing novel varieties with superior sensory attributes, enhanced productivity, and improved environmental stress tolerance, marketed using less stringent and cost-prohibitive fee structures. Furthermore, efforts to strengthen producers aggregation to improve negotiating power within the supply chain and improve farmers’ profitability.
La rivoluzione dolce dell’Italia: come le varietà club stanno trasformando il mercato dell’uva da tavola
L’Italia è leader europeo nella produzione di uva da tavola e ottavo a livello mondiale (OIV 2021). L’area investita è pari a 47.248 ettari con una produzione di 9,66 milioni di quintali di uva. Puglia e sicilia sono le principali regioni produttrici detenendo oltre il 90% della superficie (istat 2022) e le varietà tradizionalmente diffuse sono quelle con semi quali vittoria, palieri, italia e red globe. Una grande parte della produzione, circa il 45%, viene esportata nei mercati europei, principalmente in germania, francia, polonia e spagna. La quota rimanente soddisfa il mercato interno, coprendo circa il 98% della domanda, mentre la quota residua è coperta dalle importazioni. Nell’ultimo decennio la produzione si sta orientando verso varietà apirene, tendenza guidata dalla crescente domanda di uve apirene sia nel mercato domestico che in quello europeo. Nonostante tale orientamento, i volumi di produzione italiani attuali non sono ancora sufficienti a soddisfare la crescente domanda. Di conseguenza, le varietà apirene vengono vendute a prezzi più alti sul mercato rispetto a quelle con semi. Ad esempio, i prezzi medi nazionali alla produzione dal 2016 al 2023 mostrano che le uve apirene vengono vendute costantemente a prezzi più alti rispetto alle varietà con semi. La differenza di prezzo varia da 0,15 € a 0,28 € per chilogrammo, con la black magic che viene venduta a un prezzo ancora più alto a causa della sua disponibilità precoce sul mercato. L’interesse crescente dei consumatori e delle catene distributive per le uve apirene sta inducendo gli investimenti dei produttori in tali varietà, espandendo le aree coltivate e diversificando le varietà. Pertanto, per esplorare come la crescente domanda di varietà apirene stia modificando la catena di approvvigionamento dell’uva da tavola, sono state condotte interviste semi-strutturate con stakeholder chiave come produttori, rappresentanti di associazioni di agricoltori, ricercatori, consulenti, responsabili politici. Le interviste hanno esplorato argomenti quali: i) l’impatto della preferenza dei consumatori per le uve apirene sulle decisioni d’impianto; ii) gli aspetti economici e le sfide associate alla transizione a varietà apirene; iii) l’influenza dei diritti di proprietà intellettuale sulla produzione di uve apirene e il suo impatto sui profitti degli agricoltori. Questo approccio ha permesso di raccogliere dati qualitativi approfonditi da diverse prospettive all’interno della catena di approvvigionamento dell’uva da tavola. Le interviste hanno evidenziato come la durata economica dei vigneti stia diminuendo, accelerando la sostituzione delle varietà con semi con quelle apirene, più redditizie. Inoltre, l’ascesa delle varietà di uve apirene ha favorito l’introduzione di cultivar protette da diritti di proprietà intellettuale (ipr) nell’ambito del club system. Queste varietà richiedono accordi di licenza tra coltivatori e breeder. In base a questi accordi, gli agricoltori che coltivano tali uve apirene incorrono in royalty e tasse annuali insieme all’adesione a specifici standard di produzione che erodono i profitti degli agricoltori. Questa evoluzione del mercato favorisce anche la creazione di “varietà club” dove breeder, vivaisti, produttori e commercianti collaborano per coltivare e commercializzare varietà esclusive protette da ipr. In conclusione, la catena di approvvigionamento dell’uva da tavola italiana sta subendo una significativa trasformazione guidata dalla transizione verso cultivar precoci e apirene. La ricerca pubblica può supportare gli agricoltori sviluppando nuove varietà con attributi sensoriali superiori, maggiore produttività e tolleranza agli stress ambientali, commercializzate con strutture di royalty meno rigorose e meno costose. Inoltre, andrebbero favoriti gli sforzi di aggregazione dei produttori per migliorare il potere contrattuale all’interno della catena di approvvigionamento.
La revolución dulce de Italia: cómo las uvas de “variedades club” están transformando el mercado de la uva de mesa
Italia es líder europeo en la producción de uva de mesa (OIV 2021). El área cultivada es de 47.248 hectáreas con una producción de 966 millones de quintales de uva. Apulia y sicilia son las principales regiones, que poseen más del 90% del área de cultivo (istat 2022), y las variedades tradicionalmente difundidas son las con semillas como vittoria, palieri, italia y red globe. Una gran parte de la producción, aproximadamente el 45%, se exporta a mercados europeos, principalmente a alemania, francia, polonia y españa. La cuota restante satisface el mercado interno, cubriendo aproximadamente el 98% de la demanda, mientras que la cuota residual se cubre con importaciones. En la última década, la producción se ha orientado hacia variedades sin semillas, una tendencia impulsada por la creciente demanda de uvas sin semillas. A pesar de esta orientación, los volúmenes de producción italianos actuales aún no son suficientes para satisfacer la creciente demanda. En consecuencia, las variedades sin semillas se venden a precios más altos en el mercado en comparación con las con semillas. Por ejemplo, los precios medios nacionales al productor desde 2016 hasta 2023 muestran que las uvas sin semillas se venden consistentemente a precios más altos en comparación con las variedades con semillas. La diferencia de precios varía de 0,15 € a 0,28 € por kilogramo, con la black magic que se vende a un precio aún más alto debido a su disponibilidad temprana en el mercado. El creciente interés de los consumidores y las cadenas de distribución por las uvas sin semillas está induciendo a los productores a invertir en tales variedades, expandiendo las áreas cultivadas y diversificando las variedades. Por lo tanto, para explorar cómo la creciente demanda de variedades sin semillas está modificando la cadena de suministro de uva de mesa, se realizaron entrevistas semiestructuradas con partes interesadas clave como productores, representantes de asociaciones de agricultores, investigadores, consultores y responsables políticos. Las entrevistas exploraron temas como: i) el impacto de la preferencia de los consumidores por las uvas sin semillas en las decisiones de plantación; ii) los aspectos económicos y los desafíos asociados con la transición a variedades sin semillas; iii) la influencia de los derechos de propiedad intelectual sobre la producción de uvas sin semillas y su impacto en los beneficios de los agricultores. Este enfoque permitió recopilar datos cualitativos detallados desde diversas perspectivas dentro de la cadena de suministro de uva de mesa. Las entrevistas destacaron cómo la vida económica de los viñedos está disminuyendo, acelerando la sustitución por uvas sin semillas más rentables. Además, el ascenso de las variedades de uvas sin semillas ha favorecido la introducción de cultivares protegidos por derechos de propiedad intelectual (ipr) dentro del sistema club. Estas variedades requieren acuerdos de licencia entre cultivadores y criadores. Según estos acuerdos, los agricultores que cultivan tales uvas sin semillas incurren en regalías y tasas anuales junto con la adhesión a estándares específicos de producción que erosionan los beneficios de los agricultores. Esta evolución del mercado también favorece la creación de “variedades club” donde criadores, productores y comerciantes colaboran para cultivar y comercializar variedades exclusivas protegidas por ipr. En conclusión, la cadena de suministro de uva de mesa italiana está experimentando una transformación significativa liderada por la transición hacia cultivares tempranos y sin semillas. La investigación pública puede apoyar a los agricultores desarrollando nuevas variedades con atributos sensoriales superiores, mayor productividad y tolerancia al estrés ambiental, comercializadas con estructuras de regalías menos rigurosas y menos costosas. Además, se deberían fomentar los esfuerzos de agregación de los productores para mejorar el poder de negociación.
Issue: OIV 2024
Type: Article
Authors
¹ University of Foggia – Via Napoli 25, Foggia, Italy