Lean management to improve sustainability in wine sector: an exploratory study in the Prosecco DOC appellation
Abstract
The contemporary wine sector confronts a formidable array of challenges, including burgeoning production costs and the constricted availability of natural resources. Heightened consumer awareness regarding sustainability issues further compounds these pressures, compelling companies to adopt more judicious resource utilization strategies. In response to these imperatives, there is a growing recognition of the need to overhaul production methodologies within the wine industry with a view to minimizing inputs and eliminating waste. In the present study, “waste” refers to any activities that absorb resources without generating value for the end consumer, thus undermining both environmental sustainability and economic viability. Indeed, in an increasingly competitive market landscape, the identification and eradication of waste assume paramount importance for companies striving to maintain their market relevance. For this reason, as part of the sustainability project launched by the prosecco doc consortium in 2019, a working table was set up to support companies in identifying and reducing waste. Among the existing approaches, lean management (lm) was identified as a promising avenue for waste reduction. Originating in the automotive sector in the 1990s, lm principles have since accrued a reputation for bolstering operational efficiency and streamlining processes. Key tenets of lm include defining customer value, identifying and eliminating non-value-added activities, organizing production as a continuous flow, adopting a pull-based approach, and continuous improvement. However, despite its proven efficacy in other industries, lm is still rarely – and sometimes poorly – adopted in the wine sector. Unlike the automotive industry, where raw materials are available year-round, the cyclical nature of grape harvests dictates a more nuanced approach to production planning. Moreover, factors such as soil composition, climate conditions, and appellation regulations exert a profound influence on winemaking practices, rendering standardization a more complex issue than in other sectors. The wine production process itself is characterized by non-linearity, with operations often conducted in large batches over extended periods. While this may appear inefficient from an industrial standpoint, these extended processes are essential for the quality of wines. Nevertheless, despite these challenges, there is growing evidence to suggest that lm production methodologies can yield tangible benefits for wine producers, particularly for prosecco doc companies, where profit margins are narrow and the imperative to optimize production processes is particularly acute. A practical testing experiment of lm principles at cantina di conegliano e vittorio veneto underscored the potential of these methodologies to identify inefficiencies and drive continuous improvement. The kaizen workshop conducted at the winery facilitated a collaborative process of value stream mapping, laying the groundwork for future optimization efforts. Visual management tools, such as value stream maps and spaghetti charts, proved invaluable in visualizing production flows and pinpointing areas for improvement. However, the successful implementation of lm principles hinges on more than just technological tools; it necessitates a cultural shift within organizations. Achieving sustained improvements in efficiency and sustainability requires a steadfast commitment to continuous improvement and a willingness to challenge established practices. Looking ahead, it is evident that lm holds considerable promise for the wine sector, offering a pathway towards greater efficiency, sustainability, and competitiveness. However, realizing this potential will require concerted efforts to overcome the challenges inherent in wine production and to cultivate a culture of continuous improvement in which wine producers can maintain their competitiveness and ensure a sustainable future for the industry.
Lean management per migliorare la sostenibilità nel settore vinicolo: uno studio esplorativo nella denominazione Prosecco DOC
Il settore vinicolo moderno affronta molteplici sfide, tra cui crescenti costi di produzione e una limitata disponibilità di risorse naturali. La maggiore consapevolezza dei consumatori per le questioni di sostenibilità aggiunge ulteriori pressioni, costringendo le aziende ad utilizzare le risorse in maniera più oculata. In risposta a queste necessità, c’è una crescente consapevolezza della necessità di rivedere le metodologie di produzione all’interno dell’industria vinicola al fine di minimizzare gli input ed eliminare gli sprechi. In questo studio, “spreco” si riferisce a qualsiasi attività che assorba risorse senza generare valore per il consumatore finale, compromettendo così sia la sostenibilità ambientale sia la redditività economica. Infatti, in un contesto di mercato sempre più competitivo, l’identificazione ed eliminazione degli sprechi assume importanza primaria. Per questo motivo, nell’ambito del progetto di sostenibilità lanciato dal consorzio prosecco doc nel 2019, è stato avviato un tavolo di lavoro per supportare le aziende nell’individuazione e riduzione degli sprechi. Tra gli approcci esistenti, il lean management (lm) è stato identificato come una via promettente per la riduzione degli sprechi. Nato nel settore automobilistico negli anni ’90, il lm si è da allora affermato per il miglioramento dell’efficienza operativa e l’ottimizzazione dei processi. I principi chiave del lm includono la definizione del valore per il cliente, l’identificazione ed eliminazione delle attività non a valore aggiunto, l’organizzazione della produzione come flusso continuo, l’adozione di un approccio pull-based e il miglioramento continuo. Tuttavia, nonostante la sua efficacia comprovata in altri settori, il lm è ancora raramente adottato nel settore vinicolo. A differenza dell’industria automobilistica, dove le materie prime sono disponibili tutto l’anno, la natura ciclica delle vendemmie richiede un approccio differente alla pianificazione della produzione. Inoltre, fattori come la composizione del suolo, le condizioni climatiche e i disciplinari di produzione impongono vincoli alle pratiche enologiche, rendendo la standardizzazione più complessa. Il processo di produzione del vino stesso è caratterizzato da non linearità, con operazioni spesso condotte in grandi lotti e per lunghi periodi. Sebbene ciò possa apparire inefficiente da un punto di vista industriale, questi processi sono essenziali per la qualità dei vini. Nonostante queste sfide, ci sono sempre più evidenze che suggeriscono che il lm possa portare benefici tangibili ai produttori di vino, in particolare per le aziende del prosecco doc, dove i margini di profitto sono limitati e l’ottimizzazione dei processi risulta fondamentale. Un test dei principi del lm presso la cantina di conegliano e vittorio veneto ha sottolineato il potenziale di questo approccio nell’identificare inefficienze e guidare il miglioramento continuo. Il workshop kaizen condotto in azienda ha facilitato un processo collaborativo di mappatura del flusso di valore, gettando le basi per futuri sforzi di ottimizzazione. Gli strumenti di gestione visiva, come le mappe del flusso di valore e i diagrammi a spaghetti, si sono rivelati preziosi nel visualizzare i flussi di produzione e individuare aree di miglioramento. Tuttavia, il successo nell’implementazione dei principi della richiede un cambiamento culturale all’interno delle organizzazioni. Per ottenere miglioramenti sostenuti nell’efficienza e nella sostenibilità è necessario un impegno costante verso il miglioramento continuo e una volontà di mettere in discussione le pratiche consolidate. E evidente che il lm sia promettente per il settore vitivinicolo, tuttavia, per realizzare questo potenziale saranno necessari sforzi per superare le sfide intrinseche alla produzione del vino e coltivare una cultura di miglioramento continuo in cui i produttori di vino possano mantenere la loro competitività e garantire un futuro sostenibile per il settore.
Lean management para mejorar la sostenibilidad en el sector vinícola: un estudio exploratorio en la denominación de origen Prosecco DOC
El sector vinícola contemporáneo enfrenta una serie de desafíos, incluyendo el crecimiento de los costos de producción y la limitada disponibilidad de recursos naturales. La mayor conciencia de los consumidores sobre temas de sostenibilidad agrega presión adicional, obligando a las empresas a utilizar los recursos de manera más cuidadosa. En respuesta a estas necesidades, existe un creciente reconocimiento de la necesidad de revisar las metodologías de producción dentro de la industria del vino con el fin de minimizar los insumos y eliminar los desperdicios. En este estudio, “desperdicio” se refiere a cualquier actividad que absorba recursos sin generar valor para el consumidor final, comprometiendo tanto la sostenibilidad ambiental como la viabilidad económica. De hecho, en un mercado cada vez más competitivo, la eliminación de desperdicios asume una importancia primordial. Por esta razón, como parte del proyecto de sostenibilidad lanzado por el consorcio prosecco doc en 2019, se estableció una mesa de trabajo para apoyar a las empresas en la identificación y reducción de desperdicios. Entre los enfoques existentes, la lean management (lm) fue identificada como una vía prometedora para la reducción de desperdicios. Originada en el sector automotriz en los años 90, el lm desde entonces se ha destacado por mejorar la eficiencia operativa y optimizar los procesos. Los principios clave del lm incluyen definir el valor para el cliente, identificar y eliminar actividades que no agregan valor, organizar la producción como un flujo continuo, adoptar un enfoque basado en la demanda y mejorar continuamente. Sin embargo, a pesar de su eficacia comprobada en otros sectores, el lm todavía se adopta raramente en el sector vitivinícola. A diferencia de la industria automotriz, donde las materias primas están disponibles todo el año, la naturaleza cíclica de las cosechas de uva requiere un enfoque diferente para la planificación de la producción. Además, factores como la composición del suelo, las condiciones climáticas y los reglamentos de denominación de origen imponen restricciones a las prácticas enológicas, lo que hace que la estandarización sea más compleja. El proceso de producción del vino en sí mismo se caracteriza por su no linealidad, con operaciones a menudo realizadas en grandes lotes y durante largos períodos. Aunque esto puede parecer ineficiente desde un punto de vista industrial, estos procesos son esenciales para la calidad de los vinos. A pesar de estos desafíos, hay cada vez más evidencia que sugiere que el lm puede proporcionar beneficios tangibles a los productores de vino, especialmente para las empresas prosecco doc, donde los márgenes de beneficio son estrechos y la optimización de procesos es fundamental. Una prueba práctica de los principios de lm en la cantina di conegliano e vittorio veneto destacó el potencial de estas metodologías para identificar ineficiencias y promover la mejora continua. El taller de kaizen realizado en la bodega facilitó un proceso colaborativo de mapeo del flujo de valor, sentando las bases para futuros esfuerzos de optimización. Herramientas de gestión visual, como los mapas de flujo de valor y los diagramas de espaguetis, resultaron invaluables para visualizar los flujos de producción y señalar áreas de mejora. Sin embargo, el éxito en la implementación de los principios de lm requiere un cambio cultural dentro de las organizaciones. Para lograr mejoras sostenidas en la eficiencia y la sostenibilidad se necesita un compromiso constante con la mejora continua y una disposición a cuestionar las prácticas establecidas. Es evidente que el lm ofrece un gran potencial para el sector vitivinícola, sin embargo, para realizar este potencial se requerirán esfuerzos concertados para superar los desafíos inherentes a la producción de vino y cultivar una cultura de mejora continua en la que los productores de vino puedan mantener su competitividad y garantizar un futuro sostenible para la industria.
Issue: OIV 2024
Type: Article
Authors
¹ CIRVE (Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia), Università di Padova, Italy
² DPIA (Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura), Università di Udine, Italy