Application of regenerative agriculture to viticulture: The REVINE project
Abstract
Conventional viticulture has improved production quality, but its economic costs are often unsustainable. As consumers demand healthier, eco-friendly products, sustainable agriculture is gaining importance. Regenerative agriculture, focused on restoring losses and ensuring long-term sustainability, is being promoted. The REVINE project studies the application of regenerative techniques in vineyards located in Mediterranean countries to enhance soil health and resilience. Key approaches include using plant cover to balance vine nutrition and soil fertility, adopting circular agriculture practices like composting vine shoots to conserve carbon, and improving the soil microbiome with microbial consortia from biofermented products. The project also explores viticultural biodiversity, identifying resilient grape varieties that can withstand environmental stresses. These methods are adaptable to specific conditions, promoting sustainability and environmental protection.
L’agricoltura rigenerativa applicata alla viticoltura: il progetto revine
La viticoltura convenzionale ha migliorato la qualità della produzione, ma i costi economici possono essere insostenibili. Oggi i produttori devono considerare la richiesta dei consumatori di prodotti sani ed ecologici. Le istituzioni promuovono l’agricoltura sostenibile, dove l’agricoltura rigenerativa rappresenta l’ultima generazione di metodologie focalizzate sul recupero delle perdite e sulla garanzia della sostenibilità futura. Il progetto revine studia la tecnologia agricola rigenerativa applicata nei paesi del mediterraneo per fornire indicazioni precise per la lavorazione del terreno e trattamenti efficaci del vigneto. Le linee di ricerca del progetto hanno previsto differenti tecniche di agricoltura sostenibile in grado di promuovere effetti migliorativi sul microbioma del suolo, tra queste: 1) impiego della copertura vegetale con piante in grado favorire un buon equilibrio tra esigenze nutritive delle viti e miglioramento della fertilità dei suoli. Per esempio, scegliendo piante azoto fissatrici nel caso di carenza di azoto, o l’utilizzo di piante da fiore che fungano da attrattivo di insetti utili, predatori di insetti parassiti della vite. Questa copertura del terreno, come il pacciame, fornisce al suolo una struttura che permette di trattenere la pioggia e l’umidità nei periodi autunnali e invernali, e successivamente consente di evitare la perdita di acqua per evaporazione nei periodi primaverili ed estivi; 2) in un contesto di agricoltura circolare sono impiegati compost e biochar ottenuti da sarmenti di vite, in grado di stabilizzare e conservare carbonio nel terreno favorendo la creazione di un substrato più poroso, capace di trattenere più acqua ed elementi nutritivi; 3) impiego di consorzi microbici selezionati o ottenuti da biofermentati, per il miglioramento ed il recupero delle funzionalità del microbioma presente nei terreni vitati e per rendere le viti più resilienti agli attacchi parassitari; 4) altra linea di ricerca è quella legata allo studio della biodiversità viticola (varietà storiche presenti nel bacino mediterraneo e nuove selezioni ottenute in recenti programmi di miglioramento genetico) volta all’individuazione di genotipi più resilienti, in grado di tollerare condizioni meno favorevoli di coltivazione (stress biotici ed abiotici). E chiaro che non esiste una metodologia unica, ma bisogna adattare gli interventi alle specifiche situazioni. Questo è esattamente uno dei punti di forza della viticoltura rigenerativa: la sua adattabilità. La ricerca della sostenibilità è un obiettivo fondamentale, se con le nostre attività non vogliamo danneggiare chi ci sta accanto e chi verrà dopo di noi. Il progetto revine ha cercato di approfondire l’argomento attraverso la ricerca, perché i fattori che entrano in causa sono molteplici e molteplici le interazioni tra gli organismi viventi che partecipano al complesso sistema terricolo.
Agricultura regenerativa aplicada a la viticultura: el proyecto revine
La viticultura convencional mejoró la calidad de la producción, pero los costos económicos pueden ser insostenibles. Hoy en día, los productores deben considerar las demandas de los consumidores de productos saludables y ecológicos. Las instituciones promueven la agricultura sostenible, siendo la agricultura regenerativa la última generación de metodologías enfocadas a recuperar pérdidas y asegurar la sostenibilidad futura. El proyecto revine estudia la tecnología agrícola regenerativa aplicada en los países mediterráneos para proporcionar indicaciones precisas para el procesamiento del suelo y tratamientos eficaces en los viñedos. Las líneas de investigación del proyecto se centraron en diferentes técnicas de agricultura sostenible que pueden contribuir a mejorar el microbioma del suelo. Estas técnicas incluyen: 1. Utilizar cobertura vegetal con plantas que puedan favorecer el equilibrio entre las necesidades nutricionales de la vid y la fertilidad del suelo. Por ejemplo, usar plantas fijadoras de nitrógeno para abordar la deficiencia de nitrógeno o plantas con flores para atraer insectos útiles que pueden aprovecharse de los insectos parásitos de la vid. Esta cobertura del suelo, junto con el mantillo, puede ayudar al suelo a retener la lluvia y la humedad en otoño e invierno, evitando la pérdida de agua por evaporación en primavera y verano. 2. Adoptar prácticas de agricultura circular mediante el uso de compost y biocarbón obtenidos de sarmientos para estabilizar y conservar el carbono en el suelo. Esto puede ayudar a crear un sustrato poroso que retenga más agua y elementos nutricionales. 3. Utilizar consorcios microbianos seleccionados u obtenidos a partir de productos biofermentados para mejorar y recuperar la funcionalidad del microbioma presente en los suelos del viñedo, haciendo que las vides sean más resilientes al ataque de parásitos. 4. Estudiar la biodiversidad vitícola, incluidas las variedades históricas presentes en la cuenca mediterránea y las nuevas selecciones obtenidas a través de programas de mejora genética, para identificar genotipos más resilientes que puedan tolerar condiciones de cultivo menos favorables, como estreses bióticos y abióticos. Es importante señalar que no existe una metodología única para todos y las intervenciones deben adaptarse a situaciones específicas. Este es uno de los puntos fuertes de la viticultura regenerativa: es adaptable. La sostenibilidad es un objetivo fundamental por el que debemos luchar si queremos evitar dañar el medio ambiente y a las generaciones futuras. El proyecto revine exploró este tema en profundidad a través de la investigación, reconociendo que entran en juego múltiples factores y que existen interacciones complejas entre los organismos vivos que participan en el sistema del suelo.
DOI:
Issue: OIV 2024
Type: Article
Authors
1 Council for Agricultural Research and Economics -Research Center Viticulture and Enology (CREA-VE), Via Casamassima 148-70010 Turi (Ba), Italy
2 ENEA Centro Ricerche Trisaia, S.S. 106 Ionica, km 419+500 – 75026 Rotondella (MT), Italy